DESIGNSUISSE Vito Noto: come aiutare l’economia a rivelare ed espandere le sue potenzialità
Qualcosa mi ha portato qui in Ticino a Cadro, spiega Vito Noto: una specie di medialità tra nord e sud che però io non riesco a sfumare. Ma il Ticino può essere in questo il centro d’Europa. Lavoriamo per il nord e per il sud. Il Ticino ha sicuramente il potenziale, ma non vorrei che fosse conculcato, obbligato: deve essere spontaneo.
Si potrebbe fare di più? – Assolutamente. Ci sono territori come l’Olanda che promuovono il design assumendo in parte anche gli oneri per la promozione locale e non a caso il settore realizza cifre incredibili. Vi sono 46 mila creativi, con una cifra d’affari di 2,6 miliardi di euro, lo 0,7% del Pil. Anche il Ticino ha questi artisti che lavorano per l’industria.
Dove vanno i nostri? – Ovunque, ma forse meno qui. La lungimiranza non fa vedere le cose vicine. Per il Cantone ci sono grandi opportunità per rinnovare per esempio l’immagine del Ticino. Mentre sfumano gli zoccoletti e i boccalini, dovremmo avere altri simboli che lo rappresentano.
Made in Switzerland by Ticino della giornata delle imprese? – Per me si parte male. Certo, una nazione contiene anche il Ticino, ma è un segno di debolezza. Siamo ad esempio nel centenario del Merlot. Ebbene, cosa resterà, passata la festa? È un’opportunità centenaria. Bisogna promuovere qualcosa e tracciare un segno. Non può essere una festa che svanisce, dove ci ubriachiamo soddisfatti e poi ritorniamo a piangere. Ci sono opportunità che vanno colte. Il centenario non dev’essere un’autocelebrazione. E di opportunità ce ne sono molte. Il paesaggio ad esempio. Una cosa è la natura. Un’altra, la gestione. Gli ospiti dobbiamo tenerceli. Il design dev’essere l’avvocato di tali iniziative che dia una connotazione di appartenenza a un territorio.
Articolo pubblicato Lunedì 6 Marzo 2006.